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giovedì 30 novembre 2006

piccoli?

Il piccolo a volte può sembrare grande...
dipende dal punto di osservazione.

I bambini spesso si rivelano più grandi di noi "grandi"...
...anche in questo caso dipende dal punto di osservazione.

Sony DSC-F717 - 1/250 - F4.0 - ISO100
Cokin circular polarizer 58 mm.

Foto vincitrice del Panasonic Batteries Photo Award
agosto 2006


...and now:
snail-story! :-)











il topolino dei dentini

Panasonic DMC-FZ30
1/160
F5.6

ISO80


24 novembre 2006

Caro Topolino dei Dentini,
sono Giovanni e ti comunico che oggi, all'asilo, mi è caduto il primo dentino, anche se in verità sarebbe il secondo che mi cade, ma il primo l'ho perso per cause non naturali, capito?
Quindi, se riterrai opportuno e se sarai convinto che io sia un bravo bambino, mi farà cosa gradita ricevere un gesto di benevolenza come riconoscimento per la disgrazia che mi è capitata oggi di perdere un dente, ma se tu riterrai che io non sia stato buono e non meriti un premio, ti ringrazierò ugualmente per la visita che farai questa notte nella mia casa.
Ti saluto e ti ringrazio.
Giovanni



Caro Giovanni,
sono il Topolino dei dentini, sono passato a trovarti e ho visto il tuo dente e letto la tua letterina.
So che sei un bravo bambino e quindi ti lascio un piccolo regalino ma, mi raccomando, sii sempre bravo come lo sei stato fino ad oggi che io continuerò ad osservarti.
Un abbraccio.
firmato "il Topolino dei Dentini"

mercoledì 29 novembre 2006

enigma!

New York - molo 17 dello scalo merci
ore 02:45 di una strana notte di fine estate...

Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/4 sec. - F2.8 - ISO100

...una chiamata anonima ha indirizzato la polizia sul luogo del delitto, dove un corpo con la testa mozzata giace esanime in un lago di sangue.
L'arma del delitto è stata abbandonata di fianco al corpo non ancora identificato: si tratta di una Katana del XVII secolo.
La polizia brancola nel buio, le indagini non sanno che direzione prendere, chi sarà il responsabile del misterioso delitto?

Spiderman arriva sulla scena del crimine quando il corpo decapitato è ormai in fresco all'obitorio, ma dall'immediato pizzicorino dei suoi sensi di ragno capisce che c'è qualcosa, in questa storia, che non va...
Si sarà trattato di un regolamento di conti tra le gangs che controllano il traffico di stupefacenti e lo sfruttamento della prostituzione? o forse ci sarà di mezzo un traffico internazionale di armi?
Mafia italiana, clan dei cinesi, Kingpin... chi sarà il mandante di questo crimine?

E se, per ipotesi, il delitto fosse dovuto a un duello tra Highlander??
...ne resterà solamente uno...

Uhmm... qualcosa ci dice che la soluzione di questo enigma non sarà poi tanto facile...
;-)

Gotham City

Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/800 - F8.0 - ISO80 - macro mode

Erano i primi di giugno, un forte temporale mi costringeva a stare in casa in compagnia dei miei bimbi, lo stesso temporale (bastardo) che poco prima aveva scaricato un fulmine (bastardo) nelle immediate vicinanze e aveva fatto saltare il pc bruciandogli la scheda madre (bastarda anche lei, l'avevo già sostituita pochi mesi prima per un difetto di fabbricazione).

Insomma, proprio una gran giornata bastarda...

...e allora, in queste situazioni, si cerca qualcosa da fare per passare il tempo e non pensare alle sfighe di cui sopra.
L'attenzione si posa sul pupazzetto snodato con il quale stava giocando mio figlio.
"Giovi, facciamo un po' di foto a Batman?"
E così, sempre seguito a vista dal 'legittimo proprietario', lo prendo, lo poso sul davanzale della finestra della cameretta, setto la fotocamera su ripresa macro, cerco un'angolazione di ripresa che possa essere interessante e aiuti a nascondere i disturbi causati dai montanti della finestra stessa, regolo l'esposizione, scelgo un tempo ridotto per enfatizzare la sagoma dell'eroe e... dopo pochi ritocchi con Photoshop, ecco il risultato.

Batman returns!

caratteri

...c'è chi non sa stare senza la compagnia degli altri,
e chi preferisce starsene un po' da solo in disparte.


Sony DSC-F717 -1/500 - F7.1 - ISO100
Cokin circular polarizer 58 mm.

Questo vuol dire essere asociali?
Vuol forse dire essere introversi, burberi, o di poca compagnia?

No, spesso è proprio una necessità.

...è questione di carattere.

comunicazioni condominiali

Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/125 - F4.0 - ISO80


Probabilmente in quel condomini
o del centro storico abita qualcuno dal carattere un po' 'sanguigno'!

martedì 28 novembre 2006

mio fratello che guardi il mondo

Sony DSC-F717 - 1/200 - F4.0 - ISO100
Cokin circular polarizer 58 mm.


Mio fratello che guardi il mondo
e il mondo non somiglia a te
mio fratello che guardi il cielo
e il cielo non ti guarda.

Se c'è una strada sotto il mare
prima o poi ci troverà
se non c'è strada dentro al cuore degli altri
prima o poi si traccerà.

Sono nato e ho lavorato in ogni paese
e ho difeso con fatica la mia dignità
Sono nato e sono morto in ogni paese
e ho camminato in ogni strada del mondo che vedi.

Mio fratello che guardi il mondo
e il mondo non somiglia a te
mio fratello che guardi il cielo
e il cielo non ti guarda.

Se c'è una strada sotto il mare
prima o poi ci troverà
se non c'è strada dentro al cuore degli altri
prima o poi si traccerà.

(Ivano Fossati)

Benedetto Riba

Benny per gli amici.

E' ormai consacrato come artista di fama, ma ci conosciamo fin da quando ha fatto capolino con i suoi lavori sui siti di fotografia che frequentavo, ho assistito alla sua ascesa, al suo decollo e... ora lo osservo volare su in alto, sempre più in alto! ;-)
Fin da subito si è messo in mostra grazie allo stile unico e inconfondibile; le sue immagini smettono il vestito della fotografia e indossano la veste di pura pittura (e daltronde lui ha iniziato con la pittura), la tecnica è quella della post elaborazione con l'intento di dare "vita" a fotografie di tipo "tradizionale", cercando di ottenere una terza dimensione figurativa.

Una volta gli scrissi "perchè non provi ad elaborare una mia fotografia per vedere cosa ne esce fuori?"
La foto in questione era questa, con la quale ho poi avuto un riconoscimento ad un concorso fotografico la scorsa estate, il titolo è "metti le ali".



Sony DSC-F717
1/30
F2.0
ISO320




E questa è invece la versione di Benedetto, il titolo è "explosion of life". Meglio la mia, vero? ;-)


Inconfondibile il suo stile, riuscirebbe a rendere poetica anche una crosta di fotografia.
Per ammirare altri suoi lavori basta fare un salto sul suo sito o lanciare una ricerca su Google con il suo nome.
Inutile dire che mi tengo stretta stretta questa immagine, sperando un giorno di incontrarlo di persona e farmi fare un bell'autografo sulla stampa da appendere nel soggiorno (sarebbe un bell'investimento, no?)

Andrea Elli

Chi è Andrea Elli?

E' un ragazzo amante della fotografia, con un gran bel talento e con il quale ho condiviso un po' di strada nei vari siti di critica fotografica che ho frequentato in passato.
Non ricordo su quale sito ci siamo conosciuti (la nostra amicizia è puramente virtuale, non ci siamo mai incontrati di persona anche se abbiamo avuto diversi scambi telefonici), ricordo però con piacere quel periodo su Photopoints quando al mattino ci si scambiava saluti, commenti, cazzate e varie amenità.
Poi i firewall aziendali ci misero i bastoni tra le ruote e ci si perse di vista, ma solo direttamente su quel sito.
E sì, perché Andrea, per rimanere in contatto con quel mondo e tra di noi, aveva escogitato un sistema per stare al passo con i miei aggiornamenti e per postare ancora qualche immagine pur non avendo più accesso a Photopoints.
Dunque: io gli spedivo via mail la foto che avevo appena pubblicato, lui scriveva il suo commento alla mia foto come risposta alla mail ricevuta, a quel punto io mi loggavo sul sito con il suo username (e con la sua password personale che mi aveva passato) e commentavo la mia foto in sua vece scrivendo il testo da lui inviatomi.
Un casino tremendo!
Oppure gli pubblicavo una sua foto (sempre in sua vece) e periodicamente gli spedivo via mail il testo dei commenti ricevuti.


Questa immagine è un collage che ho realizzato con alcuni suoi scatti pubblicati sul web, ed è stata pubblicato in occasione del suo compleanno come sorpresa (gradita).

Mi è sempre piaciuto il suo modo di fotografare, per alcuni generi ci ritroviamo in sintonia (entrambi amiamo gli scatti 'rubati') e considero l'immagine al centro, quella delle due vecchie bici, come la sua foto migliore.
Adoro quell'immagine, è difficile riuscire a cogliere così tanta umanità e sentimento da due corpi inanimati e freddi.

caccia alla vecchina

Mi riallaccio ad un post di qualche giorno fa (è dura la vita dei fotografi da strada) per riprendere il discorso circa la "caccia alla vecchina", sport molto in voga tra i fotografi amatoriali durante i raduni organizzati qua e là per l'Italia.
Le prede più ambite sono, come da oggetto, le nostre care vecchine, meglio se ricurve, con il bastone e la busta della spesa e/o spazzatura, e meglio ancora se le prede dimostrano di stare al gioco dei predatori, percorrendo cioé la strada che il cacciatore idealizza e che quindi è a portata del suo cannone per un lungo tratto o, l'apoteosi, se stanno sedute su una panchina a chiacchierare beatamente senza dar peso a chi passa nei paraggi.


Venezia - 7 dicembre 2003
Meeting utenti Usefilm

Alcune foto della giornata sono disponibili sul mio spazio web a questo indirizzo:
http://www.pbase.com/krycek/meeting_venezia1

Era il mio primo meeting, finalmente conoscevo di persona amici virtuali conosciuti su Usefilm.
Si era radunato un discreto gruppetto, capitanato da Cristiano Corte (il mitico Criqo, da me considerato una sorta di alieno, un fotografo giunto sulla terra da un altro pianeta; che bello scoprire che era un ragazzotto simpatico e disponibile, praticamente l'inquilino della porta accanto) che, anche a sprezzo della nostra stessa incolumità, ha voluto condurci (pochi gagliardi volontari, tra i quali il sottoscritto) fin sul campanile di Piazza S. Marco spazzato da una bora schifosa e gelida che penetrava fin dentro al midollo! Bei ricordi...
Ma non era di questo che volevo parlare.

Dopo aver pranzato in un ristorante di una simpatica piazzetta veneziana, abbiamo notato due simpatiche vecchine che se ne stavano simpaticamente a pettegolare nell'idioma del luogo su una simpatica panchina mezza baciata dal sole (ma che simpatiche!).
Subito notate e prese di mira, dapprima da lontano, poi sempre più da vicino, con appostamenti dietro alberi, recinzioni, panchine, praticamente accerchiate da ogni direzione.
E loro? Beate a parlare senza nemmeno notare niente di diverso dal solito, come se fossero sole al mondo.
E così c'è chi si avvicina sempre di più, chi sfacciatamente le inquadra senza nascondersi o far finta di altro, proprio dritte in faccia.
Niente, nessuna reazione.

Sony DSC-F717 -1/125 - F3.2 - ISO100
Cokin circular polarizer 58 mm.

Nella foto si notano Cecilia Tovini e Mirko Saviane mentre le tengono sotto tiro, spudoratamente sì, ma nessuno ha superato la sfacciataggine di Cristiano Corte che, cellulare all'orecchio tenuto con la mano sinistra e reflex all'occhio impugnata con la destra, parlando con chissà chi, si è portato a un paio di metri dalle vecchiette scattando tranquillamente e senza la minima reazione di sorpresa da parte delle due, con noi più distanti che ci sbellicavamo dalle risate.
Certo, se ognuno di noi si fosse trovato in quella situazione da solo, probabilmente avrebbe ugualmente scattato qualche foto, ma senza avvicinarsi così spudoratamente.
Invece, quando si è in compagnia, è lo spirito giocoso e goliardico a spingerci "oltre l'impossibile", anche andando a finire, a volte, col beccarsi qualche 'vaffa' dalle vittime prescelte.

A proposito:
questo è ciò che ho portato a casa da quella caccia, tutto sommato un po' di 'selvaggina' locale l'ho rimediata ;-)

Sony DSC-F717 - 1/125 - F3.2 - ISO100
Cokin circular polarizer 58 mm.


sogni

"...non lo sai che alcuni sogni da sveglio non li ricordi
quando apri di colpo gli occhi
si sono già diradati
apparentemente bruciati
e invece rimangono
sospesi in un angolo
insieme al respiro notturno di chi si è alzato"


Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1.00 sec. - F3.2 - ISO80

Non sono parole mie, ma di Samuele Bersani.
In questi giorni ascolto spesso questa canzone e, coincidenza, mi è capitato altrettanto spesso di parlare di sogni.
Raramente, al risveglio, ricordo cosa sia avvenuto nel mio viaggio onirico, a volte però il ricordo rimane impresso come una cicatrice sulla corteccia del cervello, riaffiora di tanto in tanto, sento come di aver vissuto realmente quei rari momenti.
A volte faccio sogni "a puntate": oggi faccio un sogno, tra qualche mese lo riprendo allegramente da dove lo avevo interrotto e continuo tranquillamente con la narrazione della storia (che naturalmente non ricordo, ma mentre sogno so cosa è accaduto 'nella puntata precedente', non so se mi sono capito...).
Oppure, il massimo: rifaccio sogni vecchi anche di parecchi anni, praticamente in mancanza di fantasia ridò le repliche, meglio di Rete4!
A volte mi capita anche di sognare dei numeri, che puntualmente non ricordo o, nella malaugurata ipotesi di segnarli in qualche byte libero sul cervelletto, servono al solo scopo di farmi sprecare un po' di soldi al lotto... ma quanti sogni, prima delle estrazioni, di poter finalmente comprare un corredo fotografico come si deve!
(insomma, sto sempre a sognare!!)

lunedì 27 novembre 2006

no words

quali pensieri in questo momento?
uno? cento? mille?

Sony DSC-F717 - 1/30 - F2.4 - ISO 250

tanti...
nessuno...
un miscuglio di emozioni

...nient'altro...

domenica 26 novembre 2006

i miei segnalibri

Dopo varie insistenze da parte di mia cognata, e dopo avere realizzato delle cartoline con mie foto ed avere incontrato un buon apprezzamento da chi le ha viste, ho realizzato dei segnalibri abbinando miei scatti con frasi di canzoni o, in alcuni casi, miei pensieri.
Sono realizzati in cartoncino stampato su doppia faccia e plastificato, delle dimensioni di cm. 5x20 e devo ammettere, indipendentemente da come saranno giudicati dagli altri, che a me piacciono molto, sono soddisfatto della loro realizzazione sia grafica che materiale.

Per il momento ne ho ideati 20 (qui la lista completa), ma ne sto preparando altri meno "intimistici" ma più turistici, con scorci più o meno caratteristici di Senigallia.

Al prossimo aggiornamento...

un figlio da prima pagina

Credo che faccia piacere un po' a tutti vedere una fotografia del proprio figlio sulla copertina di un giornale, anche se a tiratura locale e non distribuito in milioni di copie (diciamo che anche il giornalino scolastico sarebbe già una bella soddisfazione, no?).

Io ho avuto la soddisfazione di vedere il mio Giovanni sulla copertina della Voce Misena dell'8 ottobre scorso, il settimanale della diocesi di Senigallia, e di questo ringrazio la redattrice, Laura Mandolini, per scegliere quasi tutte le settimane delle immagini dal mio sito da mettere a corredo degli articoli del giornale.
Anche questa immagine, quindi, l'ha pescata direttamente dal mio spazio web e credo proprio che non sapesse che il bimbo ritratto fosse mio figlio (oltretutto io e la Laura ci siamo conosciuti di persona una decina di giorni fa, ci conoscevamo solo per scambio mail) e quindi la cosa mi ha fatto ancora più piacere.
Ma il bello è stato quando ho mostrato il giornale a Giovanni; gli ho detto "Giovi, hai visto che sei sul giornale?" tenendogli la rivista davanti alla faccia.
Ha fatto un'espressione mista di stupore, sbigottimento e curiosità.
La sua prima frase è stata: "ma perché mi hanno messo sul giornale? E perché mi hanno fatto la foto con il cappello dell'anno scorso?"

Beata ingenuità!! :-)

Sony DSC-F717 - 1/500 - F2.4 - ISO100

sabato 25 novembre 2006

E' dura la vita dei fotografi da strada!

Modena - 8 maggio 2005
Meeting utenti Usefilm-Photopoints


Sony DSC-F717 - 1/60 - F2.2 - ISO100
Opteka 0.45x HDII Wide Angle

E' dura la vita dei fotografi da strada!
Ero a Modena dove si era organizzato un raduno di fotoamatori utenti di Usefilm e Photopoints, due siti di critica fotografica dove ci si era conosciuti virtualmente e ci si scambiava quotidianamente un saluto, due chiacchiere e commenti vari sulle nostre foto pubblicate.
Eravamo in tanti, quel giorno; tra tutti i raduni che ho fatto, è stato quello con maggiore partecipazione. Molti erano già miei amici, alcuni lo sono diventati da quella data o, meglio, da allora sono diventati anche amici reali oltre che virtuali.
Il resoconto fotografico della giornata è sul mio spazio web a questo indirizzo:
http://www.pbase.com/krycek/meeting_modena


Ma a me interessa parlare di questa foto.


Premetto che quando ci si ritrova così numerosi e tutti con la stessa passione (la fotografia) oltre che chiacchierare si va a passeggio per la città che ci ospita, e naturalmente si scatta qua e là a ciò che ognuno ritiene interessante riprendere, ma a volte capita che uno stesso soggetto attiri l'interesse di molti, e allora ci si scatena in una caccia collettiva: la famosa "caccia alla vecchina"!
Poveretta lei!
Camminava adagio adagio, con la schiena ricurva, appoggiandosi al bastona con la mano destra e ciondolando con la sinistra un sacco della spazzatura, in un vicoletto del centro di Modena, quando a un tratto... sollevando lo sguardo deve essersi sentita nel mirino di una decina di loschi figuri con strane armi tra le mani, lunghi cannoni di metallo ripieni di vetro, alcuni nascosti dietro le colonne del porticato adiacente, altri accosciati o dietro le auto in sosta, altri ancora spudoratamente a viso scoperto e con l'indice che aveva già sollevato la sicura dell'arma, pronti a sparare.
Ho letto la sorpresa e lo sbigottimento sul suo viso.
Nonostante tutto, dopo un istante di esitazione, ha continuato per la sua strada, ha gettato il sacco nel cassonetto, si è rigirata, ha scrutato la situazione rimanendo sempre sotto tiro (il suono delle raffiche dei cannoni non si è mai fermato), poi calma calma ha ripreso il suo cammino.
Forse uno degli ultimi a colpirla sono stato io, ed ho sentito addosso il suo sguardo che mi fulminava mentre bloccavo per sempre sulla memory-stick il suo sguardo fiero e orgoglioso, come a dirmi che nonostante l'inferiorità numerica non si sarebbe arresa né ora né mai ai nemici vigliacchi e senza cuore.

In effetti in queste situazioni un po' di vigliaccheria la si sente addosso... ma è tutto fatto con spirito giocoso, goliardico e senza cattiveria alcuna.
Spesso, anzi, le persone prese di mira, dopo un primo momento di sconcerto, diventano nostre complici e stanno al gioco, divertendosi e chiedendoci di spedire loro una copia della foto per appenderla in salotto.


Riporto un commento che mi scrisse il mio amico Marco Piantedosi su Usefilm, quando pubblicai lì questa foto:

- Marco Piantedosi -
Molto bella, composta egregiamente! Mi ricorda proprio le foto di Atget a Parigi. Atmosfere calde. Mi piace poi la chiave di lettura moderna rispetto ad Atget; a sinistra residui di modernità. A destra formalismo spietato enfatizzato dallo sguardo fiero ed impettito della signora.
Occhio, mi sono visto tutta la scena... la signora camminava sempre abbastanza piegata su se appoggiata al bastone... ad un certo punto ho visto che si innalzata sulla schiena repentinamente e non riuscivo a capire il perchè. Guardando a destra ho trovato Libero che scattava :-) Santa civetteria :-)
Molto bella, Libero.
Marco

...e questa fu la mia risposta:
- Libero -
Hihihihi Marco, non sono riuscito a trovare un'angolazione per farle uno scatto mentre tutti gli altri si accanivano su di lei, tant'è che avevo ormai desistito. Poi ho inquadrato con la fotocamera in posizione "a pozzetto" ma senza convinzione ed ho scattato senza vedere bene cosa stavo riprendendo, solo ho visto che lei si è bloccata guardandomi... a quel punto ho fatto finta di niente ed ho continuato a camminare tranquillo.
Dura la vita dei fotografi di strada!!

venerdì 24 novembre 2006

due ruote... un'anima

Sony DSC-F717 - 1/500 - F5.0 - ISO100 - Cokin circular polarizer 58 mm.

Passavo quella mattina sul lungomare, l'ho vista ed è stato impossibile non avvicinarsi.

Giaceva lì, accasciata, davanti al mare.
Ho sempre avuto l'impressione che le biciclette abbiano un'anima, sono amiche a volte inseparabili per noi, e vederla lì, a terra, mi ha fatto pensare...
che forse si sia addormentata al dolce suono delle onde.

il bambino del futuro

...ho visto passare i secoli,
ho visto passare le persone,
ho visto passare le guerre,
ho visto passare gli ideali,
ho visto passare il progresso...

...ora vedo te, bambino di oggi,
e ti consegno un po' di quello che ho imparato
perché tu sappia metterlo a frutto nel futuro...


Sony DSC-F717 - 1/30 - F2.0 - iso320

tramonto lunare

...a bordo dello Shuttle osservo meravigliato la Luna tramontare dietro il pianeta Terra...

...a bordo del mio lettino in spiaggia osservo meravigliato la luna tramontare dietro un ombrellone...

...la meraviglia è sempre quella, non importa dove io sia realmente :-)


Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/20 - F11.0 - ISO100
Techno circular polarizer 55 mm.

no fear!

La curiosità vince la paura... sempre!

Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/8 - F3.6 -ISO200

Premetto che non sono un amante della notte di Halloween, la considero una festa stupida, oltretutto, con tante feste inutili che abbiamo in Italia (oddio, sarebbero anche belle, ma visto che ormai le feste servono solo a far spendere denari in cose inutili...), c'era proprio bisogno di importare una festa idiota dall'America?
Andrà a finire che tra qualche anno mangeremo anche noi il tacchino per il giorno del ringraziamento!

Comunque, dal momento che i bambini sono fortemente affascinati da tutta l'atmosfera che si respira in quei giorni, non si può ignorarla, ed io, da buon papà, l'ultima sera di ottobre l'ho passata ad intagliare un'enorme zucca, seguito a vista dai loro occhietti curiosi.
E così, una volta tolto il tappo sulla sommità della zucca, opportunamente sagomato a zig-zag, si è scoperto cosa nascondesse quest'oggetto misterioso: tantissimi semi attaccati a lunghi filamenti umidicci che sembrano ragnatele, e poi tanto spazio vuoto.
E già, chissà come mai si dice che quando qualcuno non è tanto sveglio è una zucca vuota...
Una volta tolti i semi e data una ripulita si passa al taglio degli occhi, del naso e della bocca sdentata, opportunamente disegnati in precedenza col pennarello.
Poi si inserisce all'interno un lumino da processione, si rimette il tappo, si posiziona la zucca sul piano del camino e... si spegne la luce!

Brrrrrrrrr!!!!
Tutte quelle ombre tremolanti che si formano sulle pareti della stanza, quegli occhi di fuoco e quella bocca maligna creano veramente un'atmosfera da brivido!

Ma la curiosità dei bimbi vince la paura, dentro la zucca non c'è niente che faccia veramente timore, e tutto sommato, anche se la festa è stupida, è una buona occasione per passare allegramente una serata insieme a papà, no? ;-)

bolle di sapone

Qualche giorno fa sono andato con i miei bimbi a spasso per il centro, e ci siamo fermati in piazza a fare le bolle di sapone.
Poi, quella notte, ho ripensato a quanto le bolle di sapone siano simili ai nostri sogni:
basta un soffio e, a secondo della forza esercitata, ne nascono due, tre, dieci, cento o anche solo una ma grande, che cresce, sembra si stacchi poi invece si sgonfia, decide di volarsene via o di scoppiare prima del distacco...
alcune volano verso l'altro, altre verso il basso, alcune si fondono, diventano doppie o triple, prendono direzioni differenti l'una dall'altra, difficile seguirle tutte con lo sguardo.
Sono belle, luccicanti, riflettono il mondo intorno, ognuna diversa dalla sua compagna, ognuna con il suo viaggio che può essere breve o lungo, può fermarsi ai nostri piedi o correre lontano fino a sparire dalla nostra vista.
Parecchie, anzi, tutte prima o poi... scoppiano.

E' bello vedere i bambini rincorrerle, i bambini corrono dietro ai loro sogni (sorry, bolle!), cercano di afferrarle, anche quando queste volano alte loro si allungano sulle punte dei piedi per prenderle nonostante la distanza e l'impossibilità di riuscirci... ma continuano a provarci, insistono contro ogni logica.
Loro vogliono afferrare i sogni, a volte ci proviamo anche noi ma desistiamo appena il sogno, come una bolla, si allontana un po' troppo sopra la nostra testa e lo guardiamo da lontano finchè scoppia... e non c'è più.

Sony DSC-F717 - 1/250 - F4.0 - ISO100 - Cokin circular polarizer 58 mm.

Quante bolle escono dai nostri pensieri?
tante
E di quante rimane impresso il ricordo?
poche
E quante riusciamo ad afferrarne e farle nostre?

Dipende da quanto siamo ancora bambini dentro, forse...

mercoledì 22 novembre 2006

la prima esperienza come fotografo accreditato

...e forse anche l'ultima!
Non è per niente facile andare a far foto ai concerti come fotografo accreditato.
O meglio: indubbiamente è una bella esperienza, ma ci sono pro e contro (forse più contro che pro).

L'esperienza l'ho vissuta in occasione di due concerti che si sono tenuti qua a Senigallia al teatro La Fenice il 5 e il 7 maggio 2006: Pino Daniele e Vinicio Capossela.
Io ero lì come fotografo per il sito e il periodico del Comune di Senigallia.
Un fotografo accreditato deve sottostare alle regole che gli impongono gli organizzatori, la sicurezza e l'artista stesso che tiene il concerto: foto solo sui pezzi che vogliono loro (in genere i primi 3 pezzi, poi tutti a casa), niente flash (ma chi usa il flash ai concerti? o meglio: bisogna essere dei pistola per usarlo, soprattutto facendo foto dalla platea), scaduto il tempo a disposizione via l'attrezzatura pena il sequestro della memoria.
Le cose positive sono che si può assistere al concerto senza pagare il biglietto, si arriva vicino all'artista, si gode degli sguardi invidiosi di chi fa la fila o sta lontano dal palco.
In genere i fotografi professionisti (cioè chi lavora per i giornali e lo fa per vivere) scaduto il tempo a disposizione alzano i tacchi e vanno a casa o in ufficio per spedire le foto alla redazione per poter andare in stampa.
Io, non avendo queste tempistiche, mi sono goduto i concerti, tenuto però costantemente d'occhio dalla vigilanza perchè tenessi sempre lontana dal mio dito indice la macchina fotografica (poveri illusi, non si può fermare un cecchino di lunga data, ho fatto più foto da "privato" che da inviato, eheheh!).

Avevo già assistito a due concerti di Pino Daniele (anni e anni fa, roba degli anni '80), è un artista che apprezzo molto e avere l'accredito è stata una soddisfazione.
Non conoscevo assolutamente, invece, Vinicio Capossela, ed è stata una vera sorpresa:
grandioso, fuori di testa, coinvolgente, sconvolgente!

Ma andiamo per ordine:


Pino Daniele, 5 maggio 2006, "Iguana Cafè - tour 2006"

Tutte le foto del concerto

Pino Daniele è stato una settimana ospite qua a Senigallia per preparare il suo tour 2006, ha usato il teatro La Fenice per provare i pezzi con la sua band (composta da solo tre componenti, il tour avrebbe toccato solo teatri e non stadi o palazzetti), ed ha tenuto il concerto come "numero zero", quindi come una prova generale prima di partire con le date ufficiali (infatti la tappa di Senigallia non era riportata nella locandina ufficiale).

Panasonic Lumix DMC-FZ30
1/20
F3.7
ISO200

La sera prima del concerto mi telefona l'addetto stampa del Comune dicendomi che, dopo aver parlato con gli organizzatori, non erano graditi fotografi sul palco, quindi niente foto per nessuno, nemmeno per l'inviato dell'Amministrazione che lo aveva ospitato.
In compenso, però, offrivano un ingresso omaggio per quanti avevano richiesto l'accredito più un accompagnatore.
Vabbé, meglio di niente, telefono ad un amico, almeno assisteremo gratis ad un bel concerto.

Panasonic Lumix DMC-FZ30
1/15
F3.2
ISO200

Il giorno dopo, al pomeriggio (quindi poche ore prima del concerto) ricevo un'altra telefonata dove mi si dice che le foto si possono fare, quindi presentarsi al botteghino per ritirare i pass per fotografo e accompagnatore.
Arrivato al teatro contatto il responsabile della security dell'organizzazione, che ci dice che le foto vanno fatte solo ed esclusivamente sul primo pezzo, poi tutti fuori!
Alla notizia, uno dei fotografi presenti inviato di un giornale locale, dopo aver chiesto che luci ci fossero sul palco (luci rosse e sfondo rosso) dà in mano all'addetto della sicurezza la sua Canon dicendogli "Tieni, falle tu le foto! luci rosse e sfondo rosso, cosa cavolo si vedrà sul giornale stampato in bianco e nero??? diglielo tu al mio capo!!!" da morir dal ridere!
Però riusciamo a convincere il tipo a farci scattare anche sul secondo pezzo, che avrà luci bianche.

Panasonic Lumix DMC-FZ30
1/20
F3.6
ISO200

Con la mia Lumix non è facile scattare in queste condizioni; poca luce, pochissima per la rumorosità cronica che affligge il sensore.
Imposto la macchina in priorità di scatto con tempi tra 1/15 e 1/20 (sia lodato lo stabilizzatore!) e sensibilità ISO200, di più è inutile impostare (ed è già troppo così), e inizio con gli scatti lateralmente al palco.
Troppe foto mosse, rimpiango di non avere comprato una reflex!
Con stupore noto che dopo il secondo pezzo gli altri stiano ancora fotografando, il tipo della sicurezza mi fa il segno di ok, ci lascia scattare anche su terzo pezzo.
Dopodichè mi sistemo comodo in poltrona e mi godo questa versione soft di Pino, un bel concerto, mentre gli altri fotografi se ne vanno a spedire le loro immagini in redazione.
Di tanto in tanto il tipo mi controlla per vedere se la macchina fotografica è ben chiusa nella custodia, ma sugli ultimi due pezzi, quando si allontana finalmente da me, riesco a fare qualche scatto anche dal posto.
Se non avessi avuto l'accredito probabilmente avrei scattato con più tranquillità.



Vinicio Capossela, 7 maggio 2006, "Ovunque proteggi - tour 2006"

Tutte le foto del concerto

Nessun problema antecedente il concerto, arrivo al teatro non sapendo chi avrei fotografato e cosa avrei ascoltato, ero completamente all'oscuro del personaggio.

Panasonic Lumix DMC-FZ30
1/20
F3.6
ISO200

I responsabili ci danno le indicazioni per fare foto: niente sul primo pezzo, foto solamente sul secondo, terzo e quarto pezzo poi tutti fuori!
Ok, ce ne stiamo buoni buonini quando l'artista viene fuori e canta il primo pezzo.
Ma che tipo strano, è entrato in scena con una pelliccia da caprone addosso, con un ritmo stranissimo, facendo dei versi incomprensibili, bah...
Finito il primo pezzo tutti in azione, imposto la fotocamera come per Pino, soliti salti mortali per tirare fuori qualche scatto decente, soliti rimpianti, ecc. ecc...
Faceva un caldo tremendo, e visto il tipo di musica (strana) faccio un salto di sotto, nell'ingresso, a prendere una boccata d'aria fresca, meditando se tornare ad assistere al concerto o andare via.

Panasonic Lumix DMC-FZ30
1/20
F3.6
ISO200

Ma sì, dopotutto di gente ce n'è tantissima, ci sarà pure un motivo, andiamo ad assistere allo spettacolo.
Ed è stato un vero spettacolo, una rivelazione (per me, ignaro spettatore).
I primi pezzi strani, poi alcuni molto intimi e con ritmi al limiti della noia, il tutto con atmosfere cupe, fumose, deliranti, mi avevano sconcertato non poco.
E invece poi, con un crescendo incredibile e con numerosi cambi d'abito, nonchè una caduta rovinosa sul palco che provoca l'interruzione per un quarto d'ora con l'orchestra che continua a suonare senza sapere che fine avesse fatto il loro capo, Capossela riesce a coinvolgere a tal punto il pubblico che sul finire in tanti si riversano sotto al palco a saltare e ballare con le sue ballate.
E' l'apoteosi!!

Panasonic Lumix DMC-FZ30
1/20
F3.6
ISO200

E io scatto dal posto, tranquillamente, senza scocciatori della sicurezza che mi guardano in cagnesco, quelli hanno altro a cui pensare!
Insomma, ho scoperto un artista straordinario, ed anche in questo caso...
se non avessi avuto l'accredito probabilmente avrei scattato con più tranquillità.

i girasoli

Un giorno una mia amica mi chiese di fare una foto ai girasoli da appendere nel suo salotto.
"Ok, ci penso io!" le risposi...
In tutta l'estate ho trovato una sola ora da poter dedicare ad un giro in campagna per fotografarli prima che il sole li seccasse.
Al ritorno a casa mi sono accorto che su 60 foto scattate che n'era solo una dove si vedeva un campo di girasoli, con un albero decentrato e una collina verde sullo sfondo, e 59 con particolari di varie essenze ma con i girasoli come sfondo appena riconoscibili se non per il colore.

Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/500 - F4.0 - ISO80

Indovinate lei quale foto ha voluto per il suo salotto?
Quella con l'albero che io avevo già scartato dalla scelta!
(e mi ha anche fatto i complimenti per la bellissima immagine)

...de gustibus...


Una foto tra le 60 scattate che a me piaceva molto era questa qui sotto.

Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/160 - F3.6 - ISO100

L'ho pubblicata su una community di fotoamatori ed ho ricevuto un commento che mi diceva che la foto ne avrebbe guadagnato se avessi alzato il punto di ripresa...
però quando si guarda la foto di qualcun'altro non si conoscono le condizioni nelle quali lo scatto stesso è stato realizzato.

Dunque... ero sul ciglio di una scarpata di una stradina bianca di campagna, accosciato in maniera da infilare l'obiettivo in un buco tra gli arbusti (alcuni anche spinosi), cercando l'inquadratura con le fronde delle piante che mi sfregavano sulla testa, focheggiando in manuale (e con un oculare digitale è un bella impresa), mentre sulla gamba destra iniziavo a sentire uno strano formicolìo (mai termine è stato più azzeccato, avevo proprio un piede sopra un formicaio, mi sono arrivate fino al ginocchio), e come se non bastasse avevo mio figlio che mi dava delle spinte ("papà, mi fai fare uno scatto anche a me?") e mia moglie che continuava a chiamarmi dall'auto perchè si era fatto tardi per cena...
Chi ha commentato non sapeva, ma è stata un'avventura portare a casa uno scatto decente, e anche le altre foto ai girasoli eseguite in quella occasione sono state realizzate in maniera simile.
Certo che se avessi avuto meno fronde sopra la testa, magari potevo togliere quella fetta verde in alto... e la foto ne avrebbe guadagnato!


E questo potrebbe essere uno spunto per una discussione filosofica-fotografica: importa qualcosa a chi osserva una foto quali siano state le difficoltà che il fotografo ha dovuto superare per realizzare quell'immagine, o quello che conta è sempre il risultato finale?

C'è chi ha scritto:
"Chi guarda non sa mai del contesto, non sa le difficoltà, non conosce le intenzioni, ed una foto non ha più o meno valore se le difficoltà del fotografo fossero tangibili o meno. Quello è solo un problema del fotografo, chi osserva vede solo il risultato."

D'accordo, chi osserva non sa cosa quale lavoro c'è stato dietro la preparazione dell'immagine che ha davanti, ma venirne a conoscenza ed immaginare il backstage può essere un motivo per apprezzare maggiormente la passione, l'ingegno, la pazienza, l'amore (e anche il culo, pardon: fortuna di essere in quel posto in quel momento) che un fotoamatore riversa nei suoi scatti.
Foto apparentemente banali come inquadratura o composizione potrebbero essere state realizzate con difficoltà enormi da parte del fotografo, così come foto "impossibili" potrebbero essere state fatte quasi al volo e senza alcun salto mortale, ma semplicemente sfruttando ingegno, abilità e... culo (quello sì che deve sempre essere presente nella borsa del fotografo, accanto alla batteria di riserva!).

martedì 21 novembre 2006

carriera... quale carriera?

Una breve panoramica sulle tappe fondamentali della mia carriera di fotografo (che non è ancora iniziata, a dire la verità).
E' sottinteso che non si è obbligati ad andare avanti a leggere tutto, volendo basta guardare le figure (e scusate per il modello, ma quello passa la casa).


Dunque, da dove cominciamo...

Correva l'anno 2002 ed io scoprivo la fotografia digitale.
Non che non abbia mai fotografato prima, anzi... però rivedere immediatamente l'immagine scattata, provare nuove composizioni, diversi settaggi, diversi punti di vista ed avere un riscontro in tempo reale aiuta molto a crescere e ad acquisire padronanza della tecnica e conoscenza della fotocamera.
Lei era una macchina fotografica digitale imprestata da un mio collega di ufficio, una (preistorica) Canon PowerShot A50 da "ben" 1,2 Mpixel (ora anche i telefonini hanno un sensore migliore) e con un'ottica bestiale (partiva da 28 mm. equivalenti, raramente su una compattina se ne trovano di grandangoli così), e mi ha fatto innamorare... (momento di tenerezza)


Canon PowerShot A50
1/60
F4.0
ISO100

E quindi giù a fotografare albe in spiaggia, e via con la pubblicazione sui siti di critica fotografica scoperti su internet (per primo PhotoSig), dove i complimenti si sprecavano (in realtà gli unici commenti che ci si faceva erano complimenti sfacciati al fine di riceverne in cambio altrettanti ed alimentare il proprio narcisismo fotografico e magari arrivare ad avere la foto in home-page, alla faccia della critica costruttiva che aiuta a migliorare) e mi facevano convincere di essere un gran talento della fotografia, un mago dell'inquadratura e un genio della fotografia-emozione.
In seguito ne ho girati parecchi di siti del genere, ed ho conosciuto parecchie persone con la mia stessa passione, con molti di loro ho allacciato rapporti di vera amicizia, mi sono incontrato, sono cresciuto grazie ai loro consigli ed ho forse aiutato anche a crescere.
Ed ho capito che non sono né un gran talento della fotografia, né un mago dell'inquadratura, né tantomeno un genio della fotografia-emozione, ma ho solo tanto ma tanto da imparare ancora.


E così, agli albori del 2003, decido di comprare una fotocamera "seria", forse anche esagerata per me (e anche per le mie finanze, meno male che su internet si risparmia) e dopo alcuni giorni di ansia (con le spedizioni non si sa mai!) mi ritrovai per le mani una creatura bellissima ma anche molto ma molto strana, con quel suo corpo snodato e satinato: una Sony F717 dal sensore (allora) straordinario, ben 5 Mpixel!
Quante foto, quante soddisfazioni, quanto passione in quegli scatti!
Era sempre con me, anche in estate in spiaggia, tant'è che ormai la ghiera dello zoom strideva ad ogni rotazione a causa dei granelli di sabbia infiltratisi all'interno.
Poi un giorno, all'improvviso, il suo sensore morì.
Ed una parte di me morì con lei...
Troppo tragico, forse? Forse, ma solo poco poco; per un appassionato la sua macchina fotografica è un'estensione del proprio arto, un terzo occhio e un mezzo per immagazzinare le emozioni vissute.
Solo alcuni giorni dopo il tragico evento lessi su internet che la Sony stava richiamando dei modelli per difetti al sensore tra i quali anche la F717 (ormai fuori garanzia), la portai in assistenza comunque e dopo due settimane me la riconsegnarono nuova, lucida e perfettamente funzionante (la resurrezione!) ma ormai...
ormai avevo ordinato la nuova fotocamera, e così la vendetti a mio cugino (almeno è rimasta in famiglia).


Novembre 2005: arriva la Panasonic Lumix FZ30, dopo una lunga ricerca del miglior compromesso che potesse andar bene per le mie esigenze.
Una buona macchina, ma quel sensore da 8 Mpixel non l'ho ancora digerito, troppo rumoroso in condizioni di scarsa luce, fare foto ai concerti è un'odissea, sto rimpiangendo di non aver comprato una reflex (dopo aver provato la Canon D300 per alcuni giorni mi era venuta proprio la voglia, ma molto influì l'ottica fissa da 50 mm. F1,8 che aveva montato, e cmq il sensore lavora decisamente bene) ma si fa perdonare per il suo zoom spettacolare e stabilizzato, e per la flessibilità d'uso grazie al suo display rotante.
Anche la FZ30 si è fatta tutta l'estate in spiaggia, e numerose pulizie dalla sabbia infiltratasi nelle ghiere con l'aria compressa, e dopo un anno di servizio e 14.000 scatti eseguiti, posso dire che si sia comportata dignitosamente.


Con la fotografia non ho mai guadagnato un soldo, ho visto pubblicate le mie foto su giornali, riviste, manifesti, internet, siti personali di cantanti ed artisti... ma tutto solamente per la gloria.

Però sono soddisfazioni...
(ma non si campa con le soddisfazioni)


Per il momento è tutto, credo...

questo blog...

...a cosa serve?
...e a chi serve?

...ma soprattutto: ce n'era proprio bisogno?


Diciamo che servirà a me per parlare della mia passione (la fotografia), e a chi vorrà passare per vedere qualche mio lavoro (ma anche se non dovesse passare nessuno non farà differenza), come vedo la realtà che mi circonda isolando con l'obiettivo ciò che più mi colpisce o del messaggio che voglio far arrivare a chi guarda.
Si, perchè il bello della fotografia è proprio questo: riportare fedelmente ciò che accade davanti all'obiettivo, ma raccontare storie differenti con scatti fatti ad uno stesso soggetto a secondo di cosa si vuol far vedere o non vedere.

Ma ne riparleremo più avanti...

un ringraziamento a Giuliano Guarnieri per il ritratto
Verona 18/09/2005