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mercoledì 30 maggio 2007

fotografia: specchio della realtà?

Apro questo post per portare un esempio di come noi, con la fotografia, possiamo decidere 'quale realtà' mostrare agli altri: siamo liberi di scegliere se mostrare il lato positivo o negativo di un determinato ambiente, e dar vita a storie completamente differenti partendo da uno stesso contesto.
Insomma, si può decidere di raccontare ciò che noi vogliamo, o nascondere storie che non vogliamo siano raccontate, semplicemente scegliendo dove e come puntare l'obiettivo della nostra fotocamera.

Ho scattato le due foto che seguono sulla stessa spiaggia, nello stesso giorno, alla stessa ora (i dati exif che riporto danno uno scarto di circa un minuto e dieci l'uno dall'altro); ho solamente ruotato di 90°
la fotocamera sia in senso orizzontale che verticale.
Ed ho rappresentato due 'realtà' completamente differenti l'una dall'altra.


Sony DSC-F717 - 1/400 - F4.0 - ISO100 - Cokin circular polarizer 58 mm.
30 maggio 2005 - ore 16:46:09

In questa prima immagine un tappeto di conchiglie guida lo sguardo fino al mare sovrastato da un cielo con nuvole striate, dove due bambine in atteggiamento curioso sembrano cercare di buttare uno sguardo 'oltre l'infinito'.
Foto poetica e sognante (esageriamo, dài), buona ('perfetta' sarebbe un aggettivo eccessivo) da usare come immagine pubblicitaria per una tranquilla cittadina di mare che desideri attirare turisti desiderosi di rilassarsi dallo stress cittadino.


Sony DSC-F717 - 1/200 - F4.0 - ISO100 - Cokin circular polarizer 58 mm.
30 maggio 2005 - ore 16:48:20

Questa seconda immagine rappresenta l'esatto opposto della prima: non c'è il tappeto di conchiglie a guidare lo sguardo 'oltre l'infinito' ma una bella ciabatta da spiaggia abbandonata, per giunta immersa nella schiuma lasciata dalla risacca che dà quel bel senso di acqua sporca e maleodorante, alla faccia del mare premiato da 11 bandiere blu.
Non ci sono le bambine curiose sulla riva, ma un bel secchio di plastica spaccato, abbandonato o portato a riva dalla mareggiata.
Solo la linea dell'orizzonte è la stessa, così come il cielo con le stesse nuvole striate (ulteriore prova che lo scatto è stato fatto proprio di fianco alla prima foto).
Tra l'altro, è una bella coincidenza trovare i due relitti così vicini tra loro, e comunque non è proprio il caso di usare questa immagine per una campagna di promozione turistica.

Pur essendomi trovato in una situazione tutto sommato comune, su una spiaggia in presenza di bambini e oggetti abbandonati sulla battigia, ho scelto di inquadrare separatamente il bello e il brutto, la poesia e il degrado, raccontando con le due immagini due diverse storie.
Ho scelto io quale storia raccontare.

Se solo avessi fatto cinque o sei passi indietro avrei potuto riprendere insieme tutti gli elementi in un unico fotogramma, e probabilmente sarebbe venuta fuori un'ulteriore storia, ma sicuramente nemmeno questa avrebbe giovato più di tanto all'immagine turistica della tranquilla cittadina di mare...

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