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giovedì 10 giugno 2010

"Lo scheletro che balla" di Jeffery Deaver: impressioni a caldo

Jeffery Deaver - LO SCHELETRO CHE BALLA

Ex detective dalla mente raffinatissima ma costretto su una sedia a rotelle, Lincoln Rhyme sta inseguendo un ingegnoso serial killer capace di trasformarsi con abilità camaleontica a mano a mano che uccide le sue vittime. Una sola di esse è vissuta abbastanza a lungo per offrire un indizio agli inquirenti: il tatuaggio dipinto sul braccio dell'assassino, che mostra uno scheletro nell'atto di ballare con una donna di fronte a una bara. Rhyme ha soltanto quarantott'ore prima che il diabolico criminale colpisca di nuovo, ma almeno può contare ancora sulla bella Amelia, l'instancabile poliziotta che sostituisce le sue braccia e le sue gambe inferme.

Titolo originale: "The coffin dancer", 1998
Casa Editrice Rizzoli (BUR Best Seller)
Traduzione: Stefano Massaron
prima edizione 2003 - 416 pagine - € 7,50


Leggere un racconto di Jeffery Deaver è sempre un'emozione forte; le pagine andrebbero centellinate una ad una per gustare tutte le sfumature con le quali l'autore descrive le sensazioni, i sentimenti, i pensieri dei personaggi, ma anche le descrizioni dei luoghi, fatte per immagini ma anche per profumi e colori.
L'antagonismo tra buoni e cattivi è portato al limite estremo, in un gioco di astuzie e di inganni, di inseguimenti soprattutto mentali tra lo "Scheletro" (il cattivo) e Lincoln Rhyme (il buono). [...]


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