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mercoledì 25 agosto 2010

"La finestra rotta" di Jeffery Deaver: impressioni a caldo

Jeffery Deaver - LA FINESTRA ROTTA

Alice Sanderson viene trovata morta nel suo appartamento di Manhattan, la gola recisa, il quadro più prestigioso della sua collezione scomparso. Gli indizi sulla scena del delitto conducono inequivocabilmente ad Arthur Rhyme, un uomo sposato che la vittima frequentava da poco. Ma non tutto, forse, è come sembra: nella catena di omicidi che da qualche mese insanguina New York, le tracce raccolte dagli inquirenti hanno l'evidenza delle prove schiaccianti, un'evidenza quasi sospetta. È Lincoln Rhyme, criminalista tetraplegico geniale e ribelle, a prendere in mano l'ultimo caso, per scagionare il cugino Arthur e ricomporre i frammenti di una sciarada impenetrabile e crudele come il delitto perfetto. Le sue ricerche lo portano a indagare su alcune società che raccolgono vertiginose quantità di dati sull'esistenza della gente comune. Per scoprire a sue spese che proprio nelle prove che inchiodano senza apparente rimedio i presunti colpevoli si cela l'unico indizio sull'identità di un killer che conosce ogni dettaglio delle vite degli altri. Con "La finestra rotta", Jeffery Deaver, che il Times ha definito "il più grande autore di thriller vivente", torna a mettere in scena uno dei personaggi più amati della narrativa americana di oggi: Lincoln Rhyme.

Titolo originale: "The Broken Window", 2008
Casa Editrice Rizzoli (Collana Rizzoli Best)
Traduzione: Andrea Carlo Nappi
565 pagine - € 21,50


Sono arrivato a leggere l'ottavo episodio della serie "Lincoln Rhyme" ed ancora non mi sono stancato; Deaver riesce ad appassionarmi più di qualsiasi altro autore, ed è quasi con dispiacere che inizio la lettura dell'ultima indagine, la nona ("Il filo che brucia") con protagonista il detective tetraplegico e la sua compagna Amelia Sachs.
Difficile dire qualcosa di Deaver che non sia già stato detto in passato: i suoi racconti vanno letti e gustati dal primo all'ultimo, vanno assimilati attentamente per non tralasciare nessun indizio che l'autore semina qua e là nel percorso che ci porterà a scoprire il colpevole (quello vero, che non è mai quello che sospetta il lettore).
Trame contorte, passaggi a volte assurdi ma congrui con la narrazione, grandi intuizioni... [...]


...continua la lettura su Replay Books

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