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venerdì 19 novembre 2010

Fotografi nel web #138: Franca Centonze



Franca Centonze: chi è?
Bene, eccomi qua, caspita, questa domanda è veramente impegnativa, mi sento quasi sul lettino di uno strizzacervelli... scherzo ovviamente, dunque, la risposta è: sono una che ha bisogno di appassionarsi e di mettersi alla prova su terreni diversi: quando ero più giovane il mio interesse si rivolgeva alle attività fisiche, oggi che sono una "nonnina" ed i limiti fisici si fanno sentire, mi dedico ad attività più tranquille. Il tutto sempre condito da grande entusiasmo, di durata variabile dall’anno in su. In poche parole, quando sono presa da una nuova "passione", mi ci butto a capofitto "con tutti i piedi", ma non si sa quanto dura perché... sono un po’ volubile. Al momento la fotografia mi "acchiappa" tantissimo, diciamo che sono ancora nella fase dell’innamoramento, ma nessuno può dire se diventerà amore; credo comunque di potermi definire fotoamatrice.

Quando hai iniziato a fotografare?
Nel 1958, quando mio nonno giornalista del Lavoro e del Secolo XIX mi ha regalato una macchinetta di cui non ricordo altro se non che mettere il rullino era un gran casino. Da allora ho sempre fotografato esclusivamente per immortalare amici e parenti o momenti gradevoli e importanti della mia vita, senza mai pormi l’obiettivo di trasmettere con l’immagine, ma solo di fissare nella memoria. Quattro anni fa, dopo un lungo periodo dedicato al montaggio dei video, sono stata folgorata dalla "rivelazione": lo stesso soggetto, fotografato contemporaneamente da due persone diverse, può avere una capacità comunicativa estremamente diversa a secondo dell’abilità del fotografo... ho scoperto che la fotografia può essere arte, come la pittura, ma che, per fortuna, non necessita della stessa "abilità" manuale.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non lo so ancora, quello che è certo è che mi piace fotografare tutto ciò che mi colpisce gradevolmente; per semplificare amo fotografare quello che io ritengo "bello" o divertente o piacevolmente interessante, i paesaggi naturali o artistici che mi riempiono di ammirato stupore, gli atteggiamenti buffi del mio prossimo, le espressioni particolari sul viso della gente, la spontaneità sul volto dei bambini ed il carattere sul viso di un modello. So che non amo fotografare ciò che mi intristisce o mi deprime, so che non mi piace fotografare il degrado, i rifiuti, le miserie umane, non sono portata per un certo tipo di reportage. Forse è una forma di difesa, forse, se volessi andare più a fondo, scoprirei chissà quali inconsci motivi all’origine di questo rifiuto, ma credo, molto più semplicemente, che la mia carica vitale, il mio amore per la vita, il mio ottimismo sfocino in questo desiderio di catturare e fermare prevalentemente emozioni gioiose, sensazioni gradevoli, con la precisa intenzione di suscitare un sorriso e una reazione positiva... meglio affrontare la vita con il sorriso sulle labbra. Per questo preferisco abitualmente i colori, che trasmettono allegria, anche se, con il tempo ho capito che alcuni scatti in b/n hanno un impatto diverso. [...]


L'intervista continua su Fotografi nel Web





Fotografie: © Franca Centonze

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